17 DICEMBRE PROGRAMMA
festival '700
Francesco Pareti pianoforte
Patrizio Rispo Incursioni di prosa
Ricerca e adattamento: Gennaro Monti
DOMENICO CIMAROSA
Sonata C. 1 in Si bemolle maggiore (Allegro)
Sonata C. 12 in Re maggiore (Allegro)
Sonata C. 13 in Re maggiore
Napoli, delizia. Napoli, croce. Napoli bellezza e mistero, Napoli profumo di arte…di musica che già dalle prime ore del mattino attraversa i vicoli, gira tra chiese e palazzi. Si lascia ascoltare per qualche secondo e poi corre, questa musica che non finisce mai, e finisce…sempre in una tazzina di caffè. Finisce così che per uno scherzo, che solo a Napoli, può succedere, per una burla del destino; “a Napoli si incortinino in un bar tutti i personaggi e gli artisti che sono passati nella storia. “ Si, credetemi, può 2 succedere. Una sorta di macchina del tempo che parte appena fai il primo “surzo” di caffè bollente con tazzina calda. A me è successo e vi assicuro che il mio caffè non era neanche “corretto” . Insomma , vi racconto questa esperienza, questa dolce visione, prima che il sapore del caffè svanisce e non mi ricordo niente più. Quando ne ho la possibilità mi piace svegliarmi molto presto e passeggiare mentre la città ancora riposa. Mi godo il musicale silenzio e con calma mi avvio al “mio caffè preferito”. Il tavolino è sempre lo stesso, mi siedo , chiudo gli occhi…e bevo...sempre con calma. Spesso mi basta sentire il sapore del caffè …riapro gli occhi e comincio la giornata. Ma altre volte, non di rado, mentre bevo ed ho gli occhi chiusi…il bar si anima. Si! Personaggi e figure di epoche passate, signorotti e belle donne con l’ombrellino in tinta ed il sorriso civettuolo. Questa mattina si è seduta vicino a me una dama. Bella, non mi ricordo il nome ,forse perché non me lo ha detto. Ha chiesto di sedersi, questo si. E poi ha cominciato; “Lei lo sa…caro signore, che dove sta seduto soleva sedersi a far colazione Stendhal, durante i suoi soggiorni napoletani? Lo sa che amava Napoli ed adorava Cimarosa! Addirittura, lo definì il Molière della musica, per la capacità poderosa del dramma, per la costruzione precisa! lo sapeva? Addirittura, scrisse di aver definitivamente dimenticato Parigi e di aver compreso cosa fosse la felicità soltanto dopo aver ascoltato Il Matrimonio segreto! Lo sapeva questo, lo sapeva ” In poche, parole la signorina non mi ha fatto dire una parola…ma l’aspetto alla prossima colazione …so già cosa dire a quella dama dagli occhi verdi e la pelle liscia. Insomma….: vire che te fa na tazza e cafè…!
DOMENICO CIMAROSA
Sonata C. 19 in La maggiore
Sonata C. 20 in La minore (Andante)
Sonata C. 21 in La maggiore (Allegro)
Buongiorno signorina! Visto che mi ha sfidato…volevo dirle, se me lo fa dire, che Stendhal rimase colpito e rinvigorito dall’opera di Cimarosa , tanto da dichiarare di aver scoperta una “vita rinovellata” , una rinnovata vitalità. E nel paragone con Molière c’è tutta l’ironia elegante e pungente che fa da ponte a questi due geni. A tal proposito le cito Molière,: Vi garantisco che uno sciocco colto è più sciocco d’uno sciocco ignorante. Gli errori più brevi sono sempre i migliori.
Se i furfanti sapessero quanto si guadagna a essere onesti, sarebbero onesti per furfanteria. Tutti i vizi, quando sono di moda, passano per virtù. Amo di più un vizio comodo che una faticosa virtù. Ci sono dei luoghi dove la piena franchezza diventerebbe ridicola e sarebbe poco permessa. Il cielo proibisce in verità certi piaceri, ma con lui si trova un accomodamento. Non c’è niente di così dolce come trionfare sulla resistenza di una bella figliuola. La debolezza umana è avere la curiosità di apprendere ciò che non si vorrebbe affatto sapere. La professione d’ipocrita ha dei meravigliosi vantaggi. È un arte la cui impostura è sempre rispettata, e per quanto la si scopra, non si osa dire nulla contro di essa. Tutti gli altri vizi degli uomini sono esposti alla censura, e chiunque ha la libertà di attaccarli apertamente, ma l’ipocrisia è un vizio privilegiato, che con la mano chiude la bocca a tutti, e gode in pace di una sovrana impunità.
DOMENICO CIMAROSA
Sonata C. 26 in Si bemolle maggiore (Largo)
Sonata C. 27 in Si bemolle maggiore (Allegro)
Sonata C. 32 in Sol maggiore (Allegro)
Sonata C. 33 in Sol minore (Andantino)
Sonata C. 34 in Sol maggiore (Allegro)
A proposito di “dramma giocoso”, gentile ,signorina. A proposito di ironia di ritmo di fluidità…di queste “sinestesie” tra due giganti vorrei citare un breve passaggio…su un altro tema che da atto a giocose disquisizioni… sempre da Molière, non me ne vogliate, ma io…l’attore faccio. “Cosa strana è che un uomo come voi tanto edotto, non faccia che crucciarsi per un solo argomento. 5 Che in esso si compiaccia di porre il sommo bene e che non concepisca altro onore che quello. Esser brutale, avaro, ladro, cattivo e vile, di fronte a questa macchia è un nonnulla per voi! E in qualunque maniera possa avere vissuto, l’uomo è uomo d’onore quando non è cornuto! Ma pensiamoci bene, perché volete credere che da un caso fortuito dipenda il nostro nome, e che un uomo dabbene debba rimproverarsi l’iniquità di un male che non si può evitare? Perché volete, dico, che ammogliandosi un uomo sia degno, per ciò stesso, di biasimo o di lode, e che scorgere debba un mostro spaventoso nell’offesa che viene dalla fede tradita? Mettetevi nel capo che si può delle corna aver da uomo saggio un più mite concetto. Che se i colpi del caso ci trovano indifesi, l’infortunio in se stesso è affatto indifferente. Insomma, tutto il male, checché ne dica il mondo, sta soltanto nel modo di accettare l’evento!”
DOMENICO CIMAROSA
Sonata C. 51 in Sol maggiore (Allegro)
Sonata C. 52 in Sol minore (Andantino)
Sonata C. 53 in Sol maggiore (Allegro)
Entrare e uscire dalla vita e dalle relazioni della vita. Dipingere e raccontare gli atteggiamenti di un certo “ceto”. Una panoramica sulla vita filtrata dallo spirito comico più elegante ed efficace. E poi l’amore per i comici! Proprio dalla commedia dell’arte e dal teatro comico popolare …comincia il viaggio della drammaturgia di Molière…e Cimarosa dedica ad una maschera immortale una delle più magiche serenate della storia: "Ué, ué, nenné t’affaccia ca sta Pulecennèlla, Pulecennèlla, Pulecennèlla… te caccia la lenguélla e dice i’ sto' ccà, ué ué ué i’ sto' ccà, ué ué ué i’ sto' ccà “Ma pecché nun t’affacce, spaparanza la finestèlla, ‘ndretélla mia?” Ué, ué cu sta resélla co st’uócchie e co sti vruóccole, uè co sti vruóccole, co ‘sti vruóccole lo còre cómme a spruóccole me staje a strazià, ué ué ué a strazià, ué ué ué a strazià Ma pecché nun t’affacce, piccerèlla mia, nun vide ca ce sta Pullecennèlla ca fa ‘a sputazzèlla? Giòia de ‘st’alma mia, jésce ccà ffòra ca màmmeta nun c’è, jésce a mmalóra. viento ventàtela, munte muntàtela, stelle stellàtela, acqua addacquàtela, fuóco ‘nfucàtela! Si craje tu truóve ‘nfósa sta chiazza so llàcreme d’ammóre e no sputazza. carugnóna, carugnóna, carugnóna, carugnóna, carugnóna!
DOMENICO CIMAROSA
Sonata C. 57 in La maggiore (Allegro)
Sonata C. 58 in La minore (Andantino grazioso)
Sonata C. 59 in La maggiore (Allegro)
Non posso sopportare le pavide maniere che ostenta la gran parte della gente alla moda; Nulla v'è ch'io detesti come le contorsioni di quegli eccezionali inventori d'inchini, Porgitori garbati di frivole carezze, Cortesi dicitori d'inutili parole, che fanno ostentazione di civiltà con tutti e trattano ad un modo l'uomo serio e il melenso. Qual profitto si ha mai che un uomo vi festeggi, vi giuri fede, stima, zelo, affetto, amicizia, e componga di voi un elogio stupendo, quando al primo facchino dice le stesse cose? No, no, non c'è davvero anima un po' per bene che consenta a una stima così prostituita; per gloria che ne abbiate, è un regalo da poco, se poi vi si confonde con l'universo intero. La stima ha fondamento su qualche preferenza e stimar tutti è come non stimare nessuno. No, se ai vizi del tempo così vi abbandonate, del mio mondo, perbacco! non farete mai parte. Io rifiuto di un cuore l'estrema compiacenza che al merito non pone differenze di sorta. Voglio mi si distingua; e parliamoci chiaro, non fa per me chi ama tutto il genere umano!
DOMENICO CIMAROSA
Sonata C. 66 in Do minore (Allegro)
Sonata C. 67 in Mi bemolle maggiore (Andantino grazioso)
Sonata C. 68 in Do minore (Allegro)
Vizi e virtù, giocare sul dramma umano… ma anche denunciare : attraverso la prosa o attraverso la musica… con il dialogo misterioso delle arti! Vorrei citare, se me lo permettete, un inno proprio di Cimarosa! Ma prima devo essere sicuro che ci rivediamo per il caffè…altrimenti tutto questo discorso che ho provato a chi lo dico?......( al pubblico ) Ah! Ed ovviamente siete invitati anche voi! ( recita anche il titolo) “Inno per lo bruciamento delle immagini de' TIRANNI” Su d'un Sovrano popolo Sovrano più non v'è: Al foco, indegne immagini, Itene ormai, de' re. Già dalle vostre ceneri Sorge la Libertà, Che annunzia al mondo libero La sua Sovranità. O foco, almo principio Del tutto creator, I regi in te ritrovino Un Nume distruttor. Perisca una progenie Nemica di virtù, Che l'uom costringe a gemere In dura servitù. Accendi deh! Prometeo, Tua tace a' rai del Sol: Reca la vita, e l'anima In questo amico suol. Possa per te risorgere A' rai d'un più bel dì L'uom che tra ceppi barbari A Libertà morì. O Predator dell'Anglia La speme tua qual è? Al libero Vesuvio Vuoi ricondurre i re? Trema: tue navi in cenere Fra poco ridurrà Il divorante incendio Che i re consuma già. E non temer che al Caucaso Giove ti leghi il piè, Se Giove è re de' Despoti, Noi non abbiam più re. Questo che alle aure sventola Vessillo tricolor, Rispetto a' Numi imprimere Sa nelle sfere ancor.
DOMENICO CIMAROSA
Sonata C. 78 in Si bemolle maggiore (Allegro-Largo-Allegro)
Sonata C. 79 in Re minore (Andante con moto)
Sonata C. 80 in Si bemolle maggiore (Allegro alla francese)
Sonata C. 88 in Do maggiore (Allegro