16 DICEMBRE PROGRAMMA
festival '700
Giovannella Gesualdo Madrigale per un Principe Assassino
di Enzo Amato
Gennaro Monti regia ed impianto scenico
Sara Guardascione voce recitante
Carolina Aterrano danzatrice
Enzo Amato chitarra
Giovannella Gesualdo Madrigale per un Principe Assassino
Stabat Mater Gregoriano
Volo Enzo Amato
Si sono io...
Giovannella Gesualdo...
La Signora di Gioia,
figlia di Sansone Primo Signore di Frigento
moglie di Domenico de Attendolis, signore di Acquaviva, Mola, Rutigliano, San Nicandro e Cellammare il suo casato sarà quello degli Sforza.
Si, Si gli Sforza perche a lu nepote Jacopo diedero lo nomignolo de SFORZA.
Giacomo …... Jacopo … si affogato nel fiume Pescara ........ era ….. il 1424 ... mi ricordo le urla di tua madre, anche io ho pianto, … ho pianto assaje.
Jacopo era importante....
era nu condottiero.
Si, si, ... comincio con una compagnia di ventura comandata da un certo... d'Alberigo. Giacomo … Jacopo come lo chiamavano era quasi sbarbato, teneva n'd'animo feroce e valente di mano, e spesse volte fecendo quistioni e brighe, nè volendo patire ch'alcuno gli entrasse innanzi in battaglia, Il comandante d'Alberigo, notò in lui la disposizione dell'animo e del volto;
e predisse … che s'egli non moriva anzi tempo, e avesse temprato un poco colla prudenza la furia dell'animo ardente,
avrebbe avuto nome di capitan perfetto.
E non molto dappoi nata una quistione fra soldati nel partir della preda, s'acquistò un soprannome immortale;
lamentandosi egli fuor di modo ch'ella non si compartiva egualmente; perciocchè essendo stata rimessa tutta la lite nell' arbistrio del capitano, e da lui giudicata, rivoltosi ad Alberigo con sdegnoso e minaccioso volto gli disse: Con cotesto vostro giudicio, signore, mi è levata a torto la parte che mi vien della preda, di maniera che io non sarò mai per sopportare nell'avvenire simile ingiuria.
A quelle parole rispose Alberigo con volto arruffato, e quasi che ridendo: vorrai tu forse, o giovane, come sei uso fare agli altri a me usare anco forza? Pigliati dunque il nome di Sforza; e così, cancellatogli il nome di Muzio, comandò che fosse chiamato da tutti Sforza, la qual parola in latino significa violento.
Jacopo servì i Visconti, i Sovrani di Napoli, Gli Estensi, gli Angioini, Firenze e anche il Papa.
Fu Cittadino di Parma, cittadino di Siena, Conte di Cotignola, Signore di Acquapendente, Torre Alfina e San Lorenzo.
Gran Connestabile del Regno di Sicilia e Signore di Tito, Pietrafitta, Satriano, Miglionico, Pisticci, Montella, Cassano, Bagnoli Irpino, Scorrano.
Mater Enzo Amato
Mia Figlia Abenante ebbe il feudo di Gioia in dote e Sposò Paolo di Sangro Signore di Torremaggiore.
Paolo era molto apprezzato, Signore di terre e castelli in Abruzzo, Molise e Terra di Lavoro, anche lui era condottiero di professione. fu condottiero al servizio del Re Alfonso V.
Investito di Torremaggiore e Castelluccio, investito di Ferentino, investito di Dragonara, Rocca Vivaro, Sambiase, Petrella, Ferrazzano, Sant’Angelo in Grottola, Montazzolo, Cantigliano, città di Campo Marano, Morrone, Fresa, Dogliola, Palma, Riescoli e Castelletto.
Era ricco, molto ricco....... Nel 1443, … ebbe una rendita annua di 400 ducati sui fiscali di detti feudi;
Paolo era ….... 'o nonno e Raimondo si si proprio lui Raimondo di Sangro Principe di Sansevero il Principe Alchimista.
Io ero morta da più di duecento anni.... ma voi lo sapete noi da qua... vediamo tutto e quante cose ho visto e sentito. Un giorno il Principe mentre sbariava con le sue polveri,... i suoi alambicchi..... si sviluppo nel suo laboratorio segreto una grande fiamma, era una fiamma che non bruciava, lui la toccava ci metteva le mani sopra …. e mentre accarezzava questo fuoco io lo sentivo, … lo sentivo:
O tu fuoco essenziale, tesoro forte e prezioso che nessun uomo può pagare anche se è molto ricco.
Tu doni la salute e la lunga vita con la stima e il benessere, chi battezza non ne sarà degno, perchè il segreto..è in te stesso.
Avevo capito tutto.... perchè noi qui... sappiamo tutto, conosciamo tutto.
Il fuoco di cui parlava Raimondo era il Fuoco contro la Natura:
pure se sembra un fuoco naturale, secondo la sua essenza, … può essere preparato solo con l'arte dell'Alchimista.
Questo fuoco... è un fuoco doppio, ... ermafrodita, perchè è composto da due elementi contrari cioè il SULPHUR ed il NITRO.
NAM IGNIS ET AZOTH PHILOSOPHORUM TIBI SUFFICIUNT
Tenebre facta sunt Gesualdo da Venosa
La mia Famiglia, i Gesualdo era una delle più importanti famiglie di Napoli.
Eravamo Nobili.
La Famiglia Gesualdo apparteneva al seggio di Nilo dei sedili di Napoli e fu riconosciuta nobile anche in Auletta e Benevento.
Il capostipite fu Guglielmo, figlio naturale di Ruggero Borsa cavaliere normanno duca di Puglia e Calabria.
Guglielmo fu primo signore di Gesualdo è da questo feudo che pigliò il cognome.
Sposò Alberada figlia di Goffredo Conte di Lecce.
Nel nostro Castello si leggeva su una lapide:
« Carolus Gesualdus ex nobilissimi Rogerii nortmanni Apuliae et Calabriae ducis genere Compsae Comes Venusii Princeps. »
Tutti i Gesualdo sono stati personaggi illustri:
Alfonso fu cardinale ed arcivescovo di Napoli,
Filippo vescovo di Cariati
Ascanio Bari,
Camillo e Troiano tutti e due arcivescovi di Conza ;
Elia era Maresciallo di Guglielmo II di Sicilia
Niccolò fu reggente della Vicaria,
Ruggiero giustiziere di Otranto
Carlo vicario generale di Calabria.
La nostra famiglia, possedeva due principati, tre marchesati, un ducato, una contea e novantasette feudi.
Ci siamo imparentati con i più grandi gli Acquaviva, gli Antiochia, i Del Balzo, i Borromeo, i Caracciolo, i Carafa, i Filangeri, i Loffredo, i Pignatelli, i Ruffo, ed i Sanseverino, i d' Avalos anche loro erano importanti, molto importanti. Maria …. Maria...
Fronna Enzo Amato
Quando tu si nato ero morta da poco più di cento anni ma ti ho visto nascere ….. levare e lavare e poi … poi ti hanno posato nella culla in una stanza del Castello Aragonese nel paese di Venosa ….
era l'otto marzo del 1566 … Si cresciuto e sei andato a Napoli … sei diventato no' letterato ma pure no' bravo musicista, Il Principe della Musica.
Poi nella Chiesa di San Domenico Maggiore ti sei sposato con Maria... Maria D'Avalos.
Maria aveva 24 anni
Tu solo 20 - Ma hai infangato l'onore della nostra famiglia sposandoti una donna che non ti mai amato e tu, l'hai accisa.
Assassino, Tu sei il Principe Assassino della nostra famiglia.
Nu juorno Maria cunuscette Fabrizio Carafa.
Maria era bellissima anche Fabrizio era un bel giovane. Si innamorarono e questo... fu la loro condanna. Maria d’Avalos era una donna affascinante dotata di eccezionale bellezza, dal viso angelico … dai lunghi capelli d'oro, corteggiata da molti.
nel corso di un fastoso ricevimento conobbe e danzò con Fabrizio Carafa, duca d'Andria e conte di Ruvo, a sua volta sposato con la cugina Maria Carafa e padre di QUATTRO FIGLI. Tra i due scoppiò una passione travolgente che ben presto si trasformerà in un grande amore.
Tu mi uccidi Madrigale Gesualdo da Venosa
Io li vedevo …. si incontravano...... si incontravano con mille sotterfugi e bugie ma....
alla fine siete stati scoperti
Carlo fece finta di andare a Caccia e voi ….. voi siete rimasti a Palazzo San Severo non avete aspettato molto dopo la sua partenza e vi siete uniti.
Vi siete uniti in quella stessa stanza dove Carlo e Maria avevano fatto ammore tante vote.
Siete stati insieme tutta la giornata … vi ho visti … ma arriva la notte ....
Maledetti
Carlo (Maria)
Tu qui (Fabrizio)
Maria (Carlo)
Fabrizio sei un sporco traditore (accoltella Fabrizio Carafa)
e tu Angelo mio …. ti ho voluto bene sai (accoltella Maria)
era la notte del 17 ottobre del … 1590
Morte per cinque voci Milva - Gesualdo da Venosa
Carlo li uccise, sorprendendoli nella camera da letto di Maria nella loro camera da letto in un ultimo abbraccio d’amore. E poi scappò.
Ma io prego ancora per la tua anima e anche tuo zio … il Santo .. Il Santo Carlo Borromeo.
Epitaffio di sicilo e tarantaEnzo Amato